“La sentenza di appello del procedimento Aemilia con rito abbreviato conferma la struttura portante della sentenza emessa dal giudice dell’udienza preliminare di Bologna e, dunque, anche la bontà della scelta di costituirsi parte civile compiuta dalla Provincia di Reggio Emilia e dai Comuni di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo, a favore dei quali era stato concesso in primo grado un risarcimento complessivo di 850.000 euro (150.000 a ogni Comune, 100.000 alla Provincia), a cui ora si aggiunge la condanna emessa nei confronti di 18 imputati al pagamento in solido di 24.000 euro per le spese di patrocinio per l’appello”.
E’ quanto dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, sottolineando come queste somme, che con la sentenza di oggi diventano formalmente esecutive, “rappresentino un risarcimento, sotto il profilo giuridico e morale, per i danni subiti dalle comunità che rappresentiamo e che, come abbiamo dimostrato attraverso i nostri legali Salvatore Tesoriero e Federico Fischer del Foro di Bologna, riteniamo offese e danneggiate da chi ha cercato di radicare nella nostra provincia metodi e mentalità che non ci appartengono”.
“Il risarcimento confermato dalla Corte d’appello di Bologna sarà destinato a sostenere e implementare le tante iniziative per la legalità che da tempo stiamo realizzando e che continueremo a promuovere, ribadendo il nostro impegno comune nel tenere alta la guardia contro ogni tentativo di infiltrazione mafiosa nel nostro territorio”, aggiunge il presidente Manghi.
Per quanto riguarda la condanna del consigliere provinciale Giuseppe Pagliani, per il presidente Manghi “i giudici si sono espressi e prendiamo atto di questa sentenza e delle conseguenti, annunciate dimissioni”.