“Affrontare le grandi sfide di oggi animati dal coraggio, dal protagonismo positivo, dal desiderio di sacrificarsi fino in fondo per una istanza collettiva che il 7 luglio 1960 dimostrarono in questa piazza Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli opponendosi al tentativo di svolta neofascista attuato dal governo Tambroni”.
Questo il messaggio lanciato stasera dal presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi in occasione del 57esimo anniversario dei Martiri del 7 luglio, “un pezzo di storia reggiana che ha rappresentato uno snodo essenziale per il nostro Paese”. Intervenendo al termine della deposizione di una corona al cippo dedicato ai Martiri del 7 luglio e di una rosa rossa, insieme al figlio Ettore, davanti alla Pietra d’inciampo posta nel punto della piazza in cui venne colpito Lauro Farioli, il presidente Manghi ha ricordato come “anche quel giorno Reggio fu all’altezza, come nella Resistenza, e ha saputo darsi un respiro culturale che ha consentito nel tempo al sistema pubblico di mettere al centro i grandi diritti – tutela della salute, istruzione, centralità delle persone – che continuano a connotare ancora oggi l’emilianità e la reggianità”.
“Da quei ragazzi dalla maglietta a strisce è arrivata una grande lezione di coraggio e di affermazione di principi e di valori di democrazia e di libertà che hanno costituito un patrimonio che ha attraversato il tempo e arriva fino a noi che, come istituzioni, cerchiamo di affrontare nella quotidianità le sfide del mondo di oggi, sfide che in una società complicata abbisognano del coraggio e della spinta ideale che animarono i martiri del 7 luglio – ha aggiunto il presidente – Sfide che sono diverse da allora, ma non meno complicate, a partire dal fatto che in questa città, nel pieno di un grande processo alla criminalità organizzata, si è ritenuto necessario mettere sotto scorta la presidente del Tribunale, un dato che non può che destare forte preoccupazione per questa ulteriore minaccia al nostro sistema democratico e alla dignità e integrità delle persone”.
Ma le sfide sono anche altre, “dal tema dei migranti, di fronte al quale dobbiamo resistere alla tentazione di sfuggire ai valori che ci hanno tramandato i Martiri del 7 luglio, alla sicurezza internazionale, al diritto al lavoro soprattutto per i giovani”. “Quello che ci auguriamo è di essere in grado di essere anche noi animati da quel coraggio, da quel protagonismo positivo, dal quel desiderio di sacrificarsi fino in fondo per una istanza collettiva che non possono non accompagnarci nella assunzione di responsabilità dinnanzi alle grandi sfide che Reggio Emilia, l’Italia e il mondo hanno oggi davanti – ha concluso il presidente della Provincia di Reggio Emilia – Questo è anche il modo migliore per ricordare chi 57 anni fa pagò con la vita la strada che hanno voluto segnare per la collettività”.