Nasce l’Assemblea dei Sindaci della Provincia

Il Presidente Manghi: rafforzato il protagonismo dei municipi

Nasce ufficialmente, con l’incontro di giovedì 30 ottobre, il terzo organo della Provincia: l’Assemblea dei Sindaci. Data l’importanza di questo organo -che sarà convocato periodicamente dal Presidente anche per un confronto tra primi cittadini- sarà possibile delegare da parte dei 45 Comuni reggiani, in assenza del sindaco, unicamente il vicesindaco.

«Oggi è un momento importante e non formale -ha dichiarato il presidente Giammaria Manghi- in cui su attiva il terzo organo della legge Delrio sul riordino delle Province. Quello di oggi non è un consesso letterario, ma è un’assemblea con un ruolo preminente dal punto di vista deliberativo: basti pensare che sono di sua competenza lo statuto e le sue modifiche, e che a questa sede è richiesto il parere vincolante sul bilancio della Provincia. Questa assemblea -ha ribadito il Presidente- deve essere un luogo di collegialità».

Il futuro dell’ente
Fino al 31 dicembre le Province eserciteranno le loro funzioni tradizionali, individuate nelle scorse legislature. In seguito, si aprirà una fase in cui il Governo riconfermerà le quattro tematiche di cui la Provincia, secondo la legge 56/2014, ha competenza, quali: pianificazione, ambiente, viabilità e trasporti, rete scolastica. Si avvierà, per gli altri settori, una fase di concertazione con le Regioni, per arrivare a una riarticolazione delle funzioni stesse, con successiva riallocazione di risorse umane e di finanze.

I consiglieri delegati
E’ stata votata all’unanimità da parte dell’assemblea la modifica dell’articolo 57 dello statuto che introduce la funzione dei consiglieri delegati.
«In questa fase di avvio -ha spiegato il presidente Manghi- sento la necessità di generare degli altri centri di responsabilità, in una visione collegiale, con l’introduzione dei consiglieri delegati, che possano rappresentare una o più deleghe. Oggi la legge prevede solo la figura del vicepresidente ma, attraverso la modifica statutaria oggi proposta, abbiamo la facoltà di dotarci di figure che rendono plurale il lavoro della Provincia. In tal modo sarà possibile assegnare le deleghe ai consiglieri provinciali, i quali tuttavia non avranno il potere di amministrazione e di firma che resta al Presidente. Con l’inizio della prossima settimana -spiega Manghi- vorrei attivare tali deleghe».

Le valutazioni economiche
In una situazione generale di tagli, stimati complessivamente in 1,6 miliardi di euro (a causa della legge di Stabilità e degli effetti della Spending review), in Italia già due Province si trovano in condizione di dissesto, e cinque sono in condizioni di pre-dissesto. «Sono tagli -ha spiegato il presidente Manghi- che infieriscono anche sulla nostra Provincia. Anche se non conosciamo ancora i criteri di riparto, le simulazioni ci fanno prevedere che, ad oggi, non avremmo risorse per gli investimenti, senza contare che dobbiamo anche coprire due investimenti che sono stati già appaltati. Inoltre il Patto di stabilità ha aumentato i vincoli nei confronti delle Province, limitando la capacità di spesa.

«In questo quadro, nell’immediato -prosegue Manghi- l’intenzione è quella di investire sulle strade. Mi auguro che quando la nuova amministrazione regionale entrerà in campo, saremo in una stagione in cui potremo affermare le nostre priorità che sono la sicurezza stradale, le scuole e l’edilizia scolastica. Credo che la parola democrazia per una Provincia si sostanzi anche nell’attenzione alle persone, le quali si affermano nei percorsi formativi nelle scuole. E il tema dell’adeguamento delle strutture esistenti è per noi una priorità».

Le valutazioni politiche
L’assemblea dei Sindaci è retta da un doppio criterio: da un lato il numero di Comuni (ogni votazione per essere valida deve vedere la partecipazione di almeno 15 sindaci), dall’altro, la popolosità dei centri. Infatti, è necessario raggiungere una popolazione di almeno 258.659 cittadini rappresentati. E’ naturale che i sindaci dei Comuni più piccoli, o dei Comuni montani, abbiano espresso la loro volontà di contare di più all’interno delle future scelte dell’ente.

Sul tema, il presidente, facendo riferimento ad alcuni sindaci intervenuti (Collagna, Villa Minozzo, Vezzano sul Crostolo), ha ribadito i criteri con cui saranno compiute le scelte politiche: «Non faremo una graduatoria dei sindaci in base alle familiarità presunte -ha ribadito Manghi- ma metteremo al centro i valori, all’interno di un’operazione verità, per definire gli interventi prioritari da eseguire. Il mio impegno -ha proseguito- sarà quotidiano e costante, e credo che potremo essere un laboratorio di sperimentazione per esercitare un protagonismo buono nel compimento attuativo della legge. Soprattutto in una fase di transizione come questa, è meglio esercitare un ruolo attivo, per rendere positiva e innovativa questa esperienza.

Chi è qui lo è per fare un servizio -ha concluso il Presidente- ed è un carico che ognuno di noi porta in più, rispetto alle proprie incombenze di sindaco. Ringrazio gli intervenuti, poiché in questa sede si ha davvero il possesso della conoscenza del territorio. E, infine, rassicuro sul mio mandato: non ho intenzione di esercitare una monocrazia, come pure la legge mi consentirebbe di fare. Non lo faccio per motivi culturali e poiché credo che attraverso questa Assemblea si rafforzerà il protagonismo dei municipi».

Pubblicato: 06 Novembre 2014