Rara farfalla scoperta dalle Gev in Appennino

Quattro esemplari di mnemosine individuati da Massimo Gigante e Remo Prati n una zona montana del comune di Villa Minozzo

Quattro rari esemplari di mnemosine da pochissimo sfarfallati sono stati scoperti martedì scorso dalle guardie ecologiche volontarie in una zona montana in comune di Villa Minozzo. Ne dà notizia la responsabile delle Ggev, Maria Luisa Borettini, esprimendo “l’orgoglio di tutti i volontari Ggev (Guardie ecologiche) per questa scoperta che ripaga l’impegno di tutto il raggruppamento Guardie giurate ecologiche volontarie della Provincia di Reggio Emilia anche per la tutela della biodiversità”.

“I nostri volontari da anni sono impegnati in ricerche sulla fauna in diverse zone del nostro Appennino – aggiunge – In questa epoca storica in cui la ricerca scientifica non è una priorità il volontariato può diventare un supporto per chi la scienza la vive anche come una passione: il dottor Massimo Gigante, guardia ecologica volontaria, è ormai un esperto riconosciuto di fauna cosiddetta “minore” – anfibi, rettili, invertebrati ecc – e svolge le sue importanti ricerche anche come volontario, aggregando un gruppo convinto di volontari Ggev che lo accompagnano in esplorazioni diurne e notturne in torrenti, grotte, sassaie o prati di montagna: Giuseppina Schenetti, Lorena Lugari, Antonio Manini, ma anche Alma Armini, Lorenzo Benelli, Ezio Paolini ed Enrico Biagini”.
Martedì scorso, 9 giugno, lo stesso Massimo Gigante insieme al toanese Remo Prati ha individuato, in una zona montana del comune di Villa Minozzo, proprio nella prateria sommitale del monte (che non viene citato per evitare disturbo alla specie) almeno 4 esemplari di mnemosine da pochissimo sfarfallati. 
Accanto una foto della farfalla scoperta: mnemosine ( Parnassius mnemosyne L.), specie parente stretta del più comune apollo. (Parnassius apollo L.). Entrambe sono lepidotteri diurni appartenenti alla famiglia Papilionidae,.

Le foto sono state subito mostrate all’entomologo e studioso di lepidotteri Fernando Menozzi che ha esultato per l’importante ritrovamento e si è congratulato per la preziosa scoperta. Assieme alla mnemosine sono stati fotografati anche altri lepidotteri molto rari e poco comuni come ad esempio il bel geometride Pseudopanthera macularia che non era ancora stata rinvenuto nel Reggiano. Si tratta della prima segnalazione certa per la nostra provincia di una specie rara a livello regionale e particolarmente protetta dalla legge sulla fauna minore.

La farfalla mnemosine si distingue dagli altri Parnassius della fauna italiana per l’assenza di ocelli rossi sulle ali e per la minore apertura alare. Le ali sono bianche con alcune macchie nere; le nervature sono nere.
Compie una sola generazione all’anno e i suoi bruchi neri con macchie laterali gialle si sviluppano su piante selvatiche del genere Corydalis (fam. Papaveraceae) Le pupe sono nascoste al suolo, fra i detriti, e si rinvengono in aprile-maggio; gli adulti sfarfallano in maggio-luglio.
E’ una specie talmente rara da essere ” assolutamente protetta”dalle norme comunitarie quali la Convenzione di Berna e la direttiva”habitat” 92/43della Comunità Europea oltre che dalla legge regionale sulla tutela della fauna minore.

E’ minacciata dai collezionisti per la sua rarità ma soprattutto dalla scomparsa del suo habitat, ovvero le praterie e i pascoli di alta quota a causa del progressivo avanzamento degli arbusteti e delle aree boscate, anche per l’abbandono del territorio.
E’ evidente la grande importanza dei prati di montagna per la protezione della biodiversità poichè in questi ambienti di praterie si possono trovare erbe ed invertebrati speciali. Pertanto si potrebbero prevedere anche interventi di supporto e mantenimento della gestione forestale ed agricola tradizionali quali lo sfalcio periodico delle erbe ed il pascolo estensivo, che permettono la corretta successione delle erbe spontanee dei prati.

“Siamo orgogliosi che il nostro territorio abbia custodito fino ad oggi questa rarità e che i nostri volontari l’abbiano (ri)trovata – conclude Borettini – Inoltre ci fa riflettere il suggestivo significato del nome di questa farfalla : “Mnemosine” che nella mitologia greca era la personificazione della “memoria” ed era considerata addirittura la dea madre delle nove muse”.

Pubblicato: 15 Giugno 2015