Ben 167 chilometri di itinerari dall’Appennino al Po, in gran parte incentrati su piste realizzate dalla Provincia e dai Comuni, percorribili in bicicletta: in tutta sicurezza e contribuendo, con una mobilità ecologica e sana, a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. E’ una delle tante cose buone che la Provincia lascia in eredità ai reggiani, a conferma dell’enorme mole di lavoro svolta a favore della mobilità sostenibile – e non solo – negli ultimi anni.
La pubblicazione è costituita da una guida e da 3 cartine stradali (pianura, collina e montagna) a disposizione dei cittadini e soprattutto dei Comuni. “Perché la guida contiene gli indirizzi della Provincia, pensati guardando alle migliori esperienze europee, a partire da Paesi Bassi e Svizzera, e dai lavori della Federazione italiana amici della bicicletta, indirizzi che suppliscono anche alle carenze della normativa nazionale”, spiega l’assessore provinciale alle Infrastrutture, Alfredo Gennari.
L’opuscolo raccoglie infatti, sulla base del lavoro svolto in questi anni dalla Provincia, linee-guida, consigli e indicazioni per la progettazione, realizzazione e manutenzione di piste e itinerari ciclabili (ovvero tragitti percorribili sulle due ruote, ma non riservati esclusivamente alle biciclette). Nonché le norme per il corretto e sicuro utilizzo, a partire dalla segnaletica, di questa rete viaria ciclabile di ben 167 chilometri, che diventano circa 600 integrandoli con tratti su strada. E’, questa, la parte rivolta principalmente ai cittadini, insieme ovviamente alle 3 comode e dettagliate cartine che illustrano i vari itinerari suddivisi per pianura, collina e montagna.
“Abbiamo inserito tutte le ciclovie lungo i quattro assi principali, quelli di Crostolo, Enza, Secchia e Po, ma anche gli assi trasversali, come la via Emilia e la Pedemontana, che li collegano tra di loro, in linea con il nostro Piano territoriale di coordinamento provinciale e con la rete regionale – continua l’assessore Gennari – Il nostro obiettivo è quello di diffondere sempre più l’utilizzo della bicicletta quale mezzo di trasporto alternativo, più sano ed ecologico, nonché più economico, rispetto all’auto. Biciclette e piste ciclabili rappresentano un elemento della cultura emiliana e reggiana in particolare, e uno degli strumenti più efficaci per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo: anche con questo progetto editoriale, vogliamo promuovere sempre più l’utilizzo delle due ruote. Il catasto è uno strumento di lavoro per i Comuni, su cui procedere per sviluppare ed estendere le ciclabili. I continui tagli che la Provincia per prima, ma anche i Comuni, sono costretti a subire non hanno certamente dato aiuto alla progressiva crescita delle infrastrutture, ma certo si spera che questa situazione di crisi si sblocchi e che l’economia migliori”.
Ben 15 le ciclovie già esistenti grazie all’impegno della Provincia, a volte in collaborazione con i Comuni, consultabili attraverso le cartine: dalla RE01 del Po (23 chilometri da Brescello a Luzzara, passando per Boretto, Gualtieri e Guastalla) alla RE15 del Tresinaro (54 km da Rubiera fino a castelnovo Monti, passando per Arceto, Scandiano, Viano, Carpineti e Felina). Di queste, tre superano i 70 chilometri: la RE02 Matildica del Crostolo (da Guastalla a Ciano), la RE09 dell’Enza e della Pietra di Bismatova (da Coenzo, nel Parmense, fino a Castelnovo Monti) e la RE13 del Gigante (una serie di passi all’interno del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano).
La guida con gli Indirizzi della Provincia e le tre cartine con le ciclovie – che sono state distribuite sul territorio provinciale -, saranno ovviamente consultabili anche attraverso una app per dispositivi Android, scaricabile gratuitamente da Google Play Store, digitando nella ricerca “Ciclovie Reggio Emilia”.