Un uomo che al volante diventa un gigante. E che per questo deve stare cento, mille volte più attento, a non bere, a non distrarsi, a rispettare le regole. Perché un errore alla guida si può scagliare con una potenza distruttiva non pensabile sugli altri, oltre che su se stessi. Il concetto è stato raccontato su un telo di quarantotto metri quadri, srotolato lungo la facciata di un palazzo in piazza della Vittoria, a Reggio Emilia, dagli studenti della casse 4P del liceo Matilde di Canossa, seguiti dalla professoressa Erika Colaci. I giovani hanno usato la potenza dell’arte per veicolare il messaggio importantissimo che il progetto ABC, l’Autostrada del Brennero in Città ha portato ieri nel capoluogo emiliano, dove si è tenuta la seconda tappa dell’undicesima edizione. L’iniziativa nasce dalla collaborazione di Autobrennero e Polizia Stradale per disseminare la cultura della sicurezza fra chi è prossimo alla patente e in 10 edizioni ha permesso di formare ben 32.804 ragazzi e ragazze degli istituti superiori delle province attraversate dall’A22. Dopo Trento, l’edizione numero 11 è approdata oggi a Reggio Emilia, coinvolgendo ben 1.633 studenti delle scuole superiori reggiane, di cui 450 in presenza al teatro Ariosto e 1.183 da remoto. La rassegna toccherà nel corso dei mesi di marzo, aprile e maggio altri quattro centri delle altrettante province attraversate dall’A22 con l’obiettivo di avvicinare gli studenti al codice della Strada, offrire loro gli strumenti per una corretta valutazione del rischio e promuovere un comportamento responsabile quando si viaggia in autostrada.
“Da vent’anni – ha commentato l’amministratore delegato di Autobrennero Diego Cattoni – Autostrada del Brennero può vantare tassi di incidentalità eccellenti e di gran lunga sotto la media nazionale. Questi numeri sono il risultato concreto di un impegno a 360 gradi che va dalle manutenzioni programmate e costanti a una gestione della mobilità fondata su continue innovazioni tecnologiche fino alle attività formative come il progetto ABC. Nonostante questi ottimi risultati non ci accontentiamo ed essere qui oggi, dopo 10 anni, lo dimostra: il nostro obiettivo è lavorare per ottenere valori di incidentalità prossimi allo zero”. “Con l’obiettivo di migliorare gli standard di sicurezza stradale di tutti quanti i cittadini la Polizia stradale da anni intraprende campagne di educazione stradale come questa organizzata con il sostegno di Autostrade del Brennero – ha osservato la dirigente del Compartimento Emilia Romagna Simonetta Lo Brutto – La speranza è quella di sensibilizzare i giovani a comportamenti virtuosi – sia che agiscano da conducenti che da pedoni o da trasportati – per minimizzare i pericoli che derivano da condotte scorrette sulla strada”. La giornata si è aperta con i saluti istituzionali: a dare il benvenuto la vicepresidente della Provincia Francesca Bedogni che ha invitato i giovani a vivere e tenere salde “le emozioni belle e positive che la strada trasmette: la strada può anche far perdere o togliere la vita, è importante esserne consapevoli, ma questo progetto didattico non è una semplice iniziativa di educazione stradale, è un inno al rispetto della vita”. L’assessora alle politiche educative del Comune Marwa Mahmoud ha invitato i ragazzi a “sfruttare questa preziosa occasione e cogliere i consigli e le regole che vi verranno insegnate oggi”. Regole che, ha sottolineato il prefetto Maria Rita Cociuffa “non sono un orpello fastidioso ma dovrete imparare a considerarle delle formule magiche, delle alleate che possono salvarvi la vita. Siete il presente e il futuro del Paese e noi contiamo su di voi”. Anche il questore Giuseppe Maggese, portando il suo saluto, ha osservato come “la vita sia una cosa troppo importante per rischiarla inutilmente”.
La mattinata formativa si è articolata come sempre in due momenti, un primo, più teorico, gestito da due formatori, uno di Autostrada del Brennero e uno della Polizia Stradale e un altro, più pratico, dove i partner dell’iniziativa hanno fatto vivere ai ragazzi, negli stand del villaggio della sicurezza in piazza della Vittoria alcuni frammenti dell’esperienza di un incidente. Niente lezioni dalla cattedra dunque: il progetto ABC guida i giovani in un viaggio all’interno dei temi della sicurezza stradale. Durante i 100 minuti formativi che hanno scandito la mattinata, i formatori hanno catturato l’attenzione dei ragazzi alternando consigli e informazioni – da come utilizzare correttamente una piazzola di emergenza a cosa fare in caso di guasto al veicolo – con video popolati di toccanti testimonianze o incidenti. Non sono mancate risate e qualche lacrima, a testimonianza di un alto coinvolgimento dei ragazzi, rinforzato dalla partecipazione, per classi, a un quiz in tempo reale sui temi trattati, distribuito attraverso la piattaforma Kahoot!. A rispondere meglio di tutti la 4BI dell’istituto D’Arzo che si aggiudicherà un premio di 1.500 euro in materiale scolastico. A tessere le fila delle emozioni e della consapevolezza maturate nella mattinata infine l’intervento di Natalia Beliaeva, campionessa di handbike, costretta sulla sedia a rotelle dal 2007 dopo un tragico incidente in autostrada vicino a Bologna: “Quando ho riaperto gli occhi dopo l’impatto tutto era cambiato, mi sono svegliata paralizzata in ospedale; avevo davanti due scelte, potevo mollare o essere coraggiosa e lottare per riprendermi la vita, riabbracciare i miei figli e vederli crescere. E così, con fatica, dolore per la riabilitazione, ho fatto. Lo sport mi ha aiutata, mi sono risentita forte, libera e felice. Sono qui perché non voglio che passiate ciò che ho vissuto io: siate forti e intelligenti, non sprecate la vita, fatene un capolavoro”. La seconda parte, invece, più pratica ha permesso ai giovani di immergersi nei rischi e nelle prassi virtuose dello stare al volante. Ben 17 le postazioni allestite nel villaggio della sicurezza in piazza della Vittoria da Vigili del Fuoco, ACI, ReggioSoccorso, Croce Rossa, Croce Verde, Polizia Locale oltre ad Autobrennero e Polizia Stradale. I partner dell’iniziativa hanno fatto vivere a tutti i presenti, nei vari stand, un frammento dell’esperienza di un incidente: dalla prova di sbandata su un percorso ad hoc alle pratiche di soccorso, dalla simulazione – attraverso occhiali speciali – della guida in stato di ebrezza lungo un percorso, alla ruota per la simulazione di ribaltamento della Polizia Stradale fino all’area monopattini gestita dalla Polizia Locale nell’adiacente piazza Martiri. Ben visibile da ogni punto e raccontata in uno stand ad hoc l’opera d’arte dei ragazzi del Matilde di Canossa. La piazza si è infine trasformata nel teatro di un vero e proprio incidente simulato, con tanto di auto capottata: gli studenti hanno potuto toccare con mano l’importanza della sinergia fra i vari attori della sicurezza e del soccorso chiamati in campo.