Si riunirà per la prima volta domani 23 gennaio alle 15 il gruppo di lavoro sul riordino istituzionale, di cui fanno parte l’assessore regionale al Bilancio Emma Petitti e i suoi funzionari, il presidente Giammaria Manghi, il sindaco della città metropolitana bolognese Virginio Merola, il presidente Giancarlo Muzzarelli (Modena), e un presidente di Provincia romagnola. Tale gruppo farà il punto sui conti per l’anno 2015 e inizierà a confrontarsi sull’allocazione delle funzioni per le Province emiliano-romagnole, in funzione della stesura della legge regionale da approvare a marzo, che conterrà la definizione di quali funzioni faranno capo alle Regioni e quali alle Province.
Mentre ferve il lavoro con la Regione, a livello nazionale il Presidente dell’Upi Alessandro Pastacci, ha inviato una lettera al Ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, per evidenziare alcune difficoltà. «La Legge di stabilità prevede che le Regioni, i Comuni e le amministrazioni centrali debbano prioritariamente assorbire il personale delle Province e delle Città metropolitane dichiarato in soprannumero, senza che gli stessi enti siano obbligati a versare alle amministrazioni che ricevono il personale il 50% della spesa annua per questi dipendenti. Eppure molte amministrazioni –ricorda Pastacci al Ministro- stanno emanando avvisi di mobilità che non tengono conto di queste norme: uno degli esempi più lampanti è il bando di mobilità per la copertura di 1.031 posti presso gli uffici giudiziari (Gazzetta Ufficiale del 20 gennaio 2015) che non considera né il criterio di priorità né quello della non onerosità, non dando alcun seguito alle scelte operate nella Legge di stabilità proprio per favorire un passaggio il più possibile semplificato di questi dipendenti. Eppure proprio gli uffici giudiziari sono in questi giorni da più parti richiamati, quasi fossero il naturale luogo di ricollocazione del personale delle Province».
Per il presidente Giammaria Manghi: «Senz’altro il problema sollevato dal presidente Upi deve essere risolto rapidamente: anche a Reggio, il tribunale lamenta una carenza di personale e le mobilità verso gli uffici giudiziari devono potere diventare presto una realtà, senza aggravi di alcun tipo per il nostro ente. Sul fronte del dialogo con la Regione, sono lieto che i tempi siano rapidi, così come era stato annunciato e, che nel giro di una sola settimana, si possa già lavorare per arrivare alla stesura della legge e per decidere prontamente quali funzioni resteranno in capo a Reggio».