Gestione rifiuti, Atersir approva affidamento mediante gara pubblica

Avrà durata di 15 anni e si supera così il regime di proroga annuale del servizio. I 34 comuni puntano a ridurre al massimo i subaffidamenti, contenere costi di smaltimento e personale, mantenere i livelli occupazionali attuali e la qualità del servizio

Il Consiglio locale di Atersir – Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti – della provincia di Reggio Emilia, riunitosi il primo agosto scorso, ha approvato una delibera sulle modalità di affidamento della gestione del servizio rifiuti, mendiate gara. La gara servirà a definire le regole dei rapporti fra i 34 Comuni della provincia, tra cui Reggio Emilia, attualmente serviti da Iren, e il futuro gestore individuato mendiate la stessa gara. L’obiettivo è di superare – con un affidamento della durata di 15 anni – l’attuale condizione di precarietà, che deriva da proroghe successive al 2011, anno in cui è scaduto l’affidamento del servizio rifiuti.

“Con questa delibera assunta all’unanimità – dicono il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e l’assessore Mirko Tutino, coordinatore del Consiglio locale di Atersir – si avviano le procedure per una nuova gara del servizio di gestione rifiuti. I rifiuti sono un servizio molto diverso dall’acqua: hanno una funzione importante nella collocazione lavorativa di molte persone svantaggiate, intercettano materiali che si muovo fuori provincia e fuori regione, sono gestiti con impianti di area vasta ed è minore la componente progettuale e di investimento. Esattamente come avvenuto nel territorio di Parma, quindi, si è optato per arrivare ad una gara. Nei prossimi mesi lavoreremo quindi per un capitolato che alzi l’asticella in termini di obiettivi di qualità del servizio e di contenimento dei costi, superando la precarietà dell’affidamento in proroga”.

“Condivido e faccio mie le valutazioni espresse dai sindaci in seno al Consiglio locale di Atersir – dice Giammaria Manghi, presidente della Provincia di Reggio Emilia – Un servizio nevralgico come quello della gestione rifiuti deve garantire nel tempo il mantenimento della qualità e il contenimento dei costi. La soluzione migliore è dunque rafforzare il controllo locale degli amministratori pubblici su tali dimensioni, a partire dalla limitazione della facoltà del soggetto affidatario di poter ricorrere a sub-affidamenti. Si tratta di una scelta rilevante che contribuisce a rafforzare il controllo e il presidio del territorio in un contesto più ampio di riorganizzazione del sistema degli Enti locali, a favore di una maggiore efficienza e incisività dell’azione di governo di questi ultimi. In questa ottica va letta anche la proposta, accolta dal Consiglio, di istituire un gruppo di lavoro interprovinciale con le vicine Province di Parma e Piacenza, allo scopo di coordinare le politiche di smaltimento e l’utilizzo degli impianti esistenti in Emilia occidentale, favorendo quindi lo sviluppo di una prospettiva di medio lungo periodo coerente all’ottica indicata dal Piano regionale di gestione rifiuti”.

Posto che obiettivo primario per il territorio è il mantenimento della qualità dei servizi in un’ottica di contenimento dei costi per le utenze, la discussione e l’approvazione della delibera sono state precedute dal lavoro di un gruppo di approfondimento sul tema, composto da sindaci, che ha approfondito il tema e le opzioni di gestione in house o di affidamento a un soggetto terzo esterno. La strada scelta è stata quella dell’affidamento a gara, in grado di consentire fra l’altro un contenimento dei costi in ordine a impianti di smaltimento dei rifiuti e personale, rafforzando contestualmente il controllo dei territori e degli enti affidatari sull’operato e sulla gestione economica del servizio.

Nella delibera, si legge in proposito che i rappresentanti dei Comuni reggiani riuniti nel Consiglio locale di Atersir hanno considerato:
“ – il livello di approfondimento sviluppato relativamente alle tipologie di affidamento attualmente concesse dalla normativa comunitaria e nazionale sia risultato adeguato per una valutazione informata delle scelte da compiere da parte del Consiglio Locale anche in base alle conoscenze già acquisite dallo stesso nell’ambito delle procedure di affidamento del Servizio idrico integrato;
– le attuali necessità di contenimento della spesa pubblica determinino e in prospettiva continueranno a determinare, ulteriori vincoli di bilancio per gli enti locali;
– un’azienda locale imporrebbe un fabbisogno di nuovo personale difficilmente gestibile con la modalità in house;
– ci sarebbero concrete e difficilmente superabili difficoltà nel contrarre indebitamento (con la società mista o con la società pubblica) per gli impianti di trattamento dei materiali, che hanno una dimensione fuori scala;
– nel vigente obbligo normativo di conferimento in impianti di smaltimento già realizzati, non esiste nessuna possibilità di svincolare il sistema dalle scelte regionali”.

Tra le valutazioni, che hanno poi portato ad optare per la proposta di gara, è emersa la volontà di ridurre al massimo i subaffidamenti, fissando un tetto percentuale che segni il limite massimo al di sotto del quale il soggetto affidatario sia legittimato a ricorrere a soggetti terzi, previa autorizzazione di Atersir. È stata dunque rafforzata la gestione diretta da parte del nuovo soggetto affidatario del servizio, nonché il controllo locale della qualità del servizio e dei costi.

È emersa inoltre la volontà di istituire un gruppo di lavoro interprovinciale, coordinandosi con le vicine province di Piacenza e Parma, finalizzato a individuare un accordo sulle politiche di smaltimento, che dia una prospettiva di lungo periodo all’uso degli impianti di smaltimento esistenti nell’Emilia occidentale.

Altro tema rilevante emerso nella discussione è quello del personale, ovvero la necessità di mantenere i livelli occupazionali sul territorio anche per i dipendenti dell’attuale gestore e di valorizzare il lavoro dei lavoratori particolarmente svantaggiati come previsto ai sensi delle normative nazionale e regionali.

Il passaggio successivo, a questo punto, spetta al Consiglio d’Ambito di Atersir Emilia-Romagna, che dovrà predisporre i diversi atti per il nuovo affidamento, da sottoporre in un secondo momento ai comuni coinvolti per una loro approvazione, fra circa sei mesi.
A breve saranno discussi anche i documenti sui quali sarà costruita la gara per l’affidamento del servizio.

I COMUNI RIUNITI NEL CONSIGLIO LOCALE DI ATERSIR – Il Consiglio locale di Atersir Reggio Emilia corrisponde al bacino costituito dal territorio dei Comuni di Albinea, Bagnolo in Piano, Baiso, Bibbiano, Cadelbosco di Sopra, Campagnola Emilia, Campegine, Carpineti, Casalgrande, Casina, Castellarano, Castelnovo di Sotto, Castelnovo ne’ Monti, Cavriago, Canossa, Correggio, Fabbrico, Gattatico, Montecchio Emilia, Quattro Castella, Reggio Emilia, Rio Saliceto, Rolo, Rubiera, San Martino in Rio, San Polo d’Enza, Sant’Ilario d’Enza, Scandiano, Toano, Ventasso (comprendente i municipi di Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto), Vetto, Vezzano sul Crostolo, Viano, Villa Minozzo quale perimetro dell’area su cui attuare il nuovo affidamento del Servizio di gestione integrata dei Rifiuti urbani.

Pubblicato: 02 Agosto 2016