Il Consiglio provinciale di Reggio Emilia, presieduto da Giammaria Manghi, ha approvato ieri mattina all’unanimità – con 9 voti favorevoli – il Piano faunistico venatorio per la stagione 2015-2016.
Il documento, come ha illustrato in aula il consigliere delegato Andrea Tagliavini, mira innanzitutto a ridurre i danni provocati dagli ungulati, specialmente i cinghiali, alle colture agricole. A tal fine, come richiesto anche dalle associazioni venatorie e dall’Ambito territoriale di caccia (Atc) Re3 Collina, è stato tra l’altro stabilito che il limite minimo del numero dei partecipanti alla caccia al cinghiale in braccata sia, così come previsto anche dal Regolamento regionale in materia, di 15 partecipanti (il limite di 25, specialmente per squadre che operano in territori con scarsa presenza di cinghiali, rappresenta infatti “una barriera spesso insormontabile” compromettendo l’esercizio della caccia, inoltre la presenza di un numero elevato di cacciatori potrebbe anche aumentare i rischi per l’incolumità di residenti e partecipanti soprattutto in zone caratterizzate da insediamenti urbani sparsi).
Il nuovo Piano faunistico, infine, sperimenterà per la stagione venatoria 2015-2016 l’istituzione di aree di rispetto anche di dimensioni inferiori ai 50 ettari come strumento contemporaneamente di tutela della fauna e di risoluzione consensuale (visto che la proposta delle aree di rispetto spetta agli Atc) di particolari situazioni in cui l’applicazione delle norme di tutela previste dalla Legge nazionale sulla caccia non siano sufficienti ad evitare conflitti tra attività venatoria e attività antropiche.