Via libera al Bilancio di previsione 2015 della Provincia di Reggio Emilia. Dopo il parere favorevole espresso ieri all’unanimità dall’Assemblea dei sindaci, oggi pomeriggio il Consiglio provinciale ha approvato in via definitiva – con il solo voto contrario dei due rappresentati del gruppo di opposizione Terre reggiane – una manovra in equilibrio da quasi 152 milioni di euro, nonostante il calo delle entrate tributarie (dai 50,6 milioni del 2011 agli attuali 44 milioni previsti) e, soprattutto, l’aumento dei tagli imposti dallo Stato (dai 2,7 milioni del 2011 ai 21 di quest’anno).
Come noto il Bilancio 2015 della Provincia è stato redatto utilizzando tutte le proroghe concesse dal Governo e, soprattutto, dopo il Decreto Enti locali, senza il quale sarebbe stato impossibile far quadre i conti a causa dei tagli alle risorse previsti dalla Legge di stabilità 2015 e dell’impatto sui bilanci provinciali di alcune incognite legate al processo di riordino sia dal punto di vista delle funzioni sia delle competenze, in particolare per quanto riguarda il personale adibito ai Centri per l’impiego e della Polizia provinciale.
Sempre grazie alla possibilità concessa dal Decreto Enti locali è stato redatto per la sola annualità 2015 anche il Piano degli investimenti, non potendo ovviamente le Province – a causa delle troppe incertezze sulle risorse – pianificare una programmazione triennale. Nel 2015 gli investimenti previsti dalla Provincia di Reggio Emilia ammontano a 23 milioni e 455.000 euro, destinati a completare il consistente piano di investimenti degli anni scorsi, in particolare per quanto riguarda la sicurezza di strade ed edifici scolastici. Previsti anche 3,5 milioni per nuove infrastrutture, a partire dai 2,9 milioni necessari per il secondo stralcio della Variante di Ponterosso a Castelnovo Monti. “La realizzazione di questi oltre 23 milioni di investimenti è tuttavia legata alla possibilità di riuscire a dare compimento al piano delle alienazioni immobiliari e mobiliari”, ha spiegato il presidente Giammaria Manghi ricordando il bando, che scadrà il 23 ottobre, per la vendita di Palazzo Trivelli (base d’asta 2,6 milioni), dei magazzini ex Car in via Lombroso (base d’asta 1,65 milioni), di 3 ex case cantoniere Anas e di un paio di piccoli terreni.
Illustrando ieri il bilancio all’Assemblea dei sindaci, il presidente Manghi ha ribadito l’intenzione, condivisa dalla maggioranza, di non rispettare il Patto di stabilità “di fronte a opere già finanziate e di massima urgenza relative ad ambiti di nostra competenza come la sicurezza stradale e degli edifici scolastici”: “Nel dover scegliere tra la sicurezza e il rispetto di una norma, che per altro dal dibattito in corso e dagli incontri con il Governo ci risulta in procinto di essere modificata, non abbiamo alcun dubbio nel propendere per la sicurezza dei nostri cittadini – ha detto – Non per mancanza di senso della legalità, ma per una valutazione sulle priorità non rinunciabili ed una riflessione sugli elementi di contesto che oggi ci sono dati”.
Le opere da tempo bloccate dal Patto di stabilità, che in caso di sforamento sarebbero dunque avviate, sono l’adeguamento sismico liceo Chierici per 2,5 milioni e la sistemazione del ponte sulla Sp 18 a Ligonchio (380.000 euro) e di quello tra Boretto e Viadana (310.000). Altri 440.000 euro, frutto di economie nell’ambito dei lavori del secondo lotto della Tangenziale Bagnolo-Novellara, verrebbero invece destinati alla manutenzione ordinaria “assolutamente indispensabile ai fini della sicurezza” delle strade del Reparto Nord, ovvero della Bassa.