Rappresenta un traguardo comune il nuovo PAL 2019 approvato questa mattina dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (CTSS) di Reggio Emilia e presentato questo pomeriggio, prima ai media nella sede della Provincia poi alla cittadinanza nell’Aula Magna di Unimore in via Allegri.
Il documento, al quale hanno lavorato oltre 160 tra professionisti dell’Ausl di Reggio Emilia, amministratori locali e cittadini, esprime un’ulteriore tappa nella vita dell’azienda sanitaria dopo la fusione con l’Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova avvenuta il 1°luglio 2017.
Il PAL delinea, infatti, la traiettoria di sviluppo dei servizi ospedalieri per un arco temporale di circa 15 anni, indicando un percorso di efficace integrazione e complementarietà tra i servizi offerti dai 6 ospedali provinciali e di continuità tra questi e quanto già presente sul territorio in termini di assistenza e presa in carico del paziente.
Come ha spiegato il Direttore Generale dell’Ausl-Irccs di Reggio Emilia Fausto Nicolini “il PAL 2019 è in continuità con i due che lo hanno preceduto, rispettivamente nel 1997 e nel 2004. La sua elaborazione è un impegno che abbiamo sentito di assumere per migliorare l’assistenza ai cittadini, a compimento del passaggio fondamentale di riunificazione delle due aziende e in accordo con le istituzioni”.
Sono 7 le aree strategiche prioritarie individuate dalla programmazione: Hospital Network (rete di ospedali), gestione operativa e chirurgie, emergenza-urgenza, rete perinatale e materno infantile, rete di oncologia medica e IRCCS, neuroscienze, struttura intermedia ospedale-territorio. Il documento sintetizza, inoltre, il Programma Sant’Anna Plus per l’Ospedale di Castelnovo ne’ Monti, approvato dalla CTSS il 20 novembre 2017, che vede diversi progetti in corso di realizzazione con fondi esclusivamente dedicati.
I concetti chiave del PAL 2019 sono la creazione di un unico ospedale con più sedi, la sicurezza di pazienti e operatori, la ricerca e qualità dell’assistenza, la prossimità di cura, le competenze distintive, la qualità diffusa entro l’intera rete dei servizi ospedalieri e territoriali.
“Il PAL conferma l’importanza della prossimità territoriale che da sempre contraddistingue la dimensione sanitaria della nostra provincia” ha commentato Giammaria Manghi, Sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna e Presidente della CTSS “con la convinzione di poterla ancor più qualificare per offrire ulteriori elementi di rassicurazione alle nostre comunità”.
“E’ un Piano che ribadisce e rilancia tutti i 6 presidi ospedalieri della provincia, puntando a specializzarli ed organizzarli all’interno di un sistema sempre più coordinato ed orientato alla persona, al paziente ed alle sue necessità – ha detto il Presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni – Dopo il virtuoso processo di fusione tra le due aziende sanitarie, un altro passaggio fondamentale per garantire una rete unica che, insieme a Case della salute, medici di base e specialisti, professionisti ed associazioni del terzo settore, mantenga massima la vicinanza ai cittadini, assicurando qualità ed efficienza nelle risposte alle esigenze sociosanitarie di tutto il territorio reggiano, dall’Appenino al Po”.
“L’approvazione del PAL è anzitutto una buona notizia per i cittadini perché testimonia di una capacità continua del sistema sanitario provinciale di giocare nuove sfide per continuare a migliorare – ha detto il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – È un giorno storico che afferma e consolida il principio universale del diritto alla salute. La spirito del PAL è la naturale evoluzione della fusione tra le due aziende, nonché la strada per dare orientamento specialistico e consolidamento organizzativo agli ospedali del territorio. Con questo Piano si pone sempre più il tema della centralità del Santa Maria: non c’è eccellenza provinciale se non continuerà ad esserci forza ed eccellenza adeguata nella spinta del Santa Maria. E all’interno del Santa Maria si porrà ogni giorno il tema del miglioramento delle performance di tutti i reparti e di un investimento sempre più forte su IRCCS e ricerca”.