E’ stato firmato questa mattina in Prefettura da tutti i Comuni reggiani il Protocollo di legalità sottoscritto lo scorso novembre fra il sindaco di Reggio Emilia e il prefetto per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei settori dell’edilizia privata e dell’urbanistica. Il protocollo consente di estendere l’azione di controllo e di contrasto ai tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata anche all’edilizia privata e all’urbanistica attraverso, ad esempio, l’allargamento a nuove e diverse tipologie di strumenti della verifica tramite l’informativa antimafia; l’obbligo della comunicazione antimafia anche per permessi di costruire al di sotto dei 70mila euro; controlli puntuali su una parte rilevante delle ristrutturazioni.
L’estensione a tutti i Comuni reggiani – “ed è la prima volta in Italia che uno strumento simile viene adottato da un intero territorio provinciale”, ha sottolineato il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi – è il frutto della dichiarazione di intenti siglata a tal fine il 19 novembre scorso tra Prefettura e Palazzo Allende.
“La collaborazione della Provincia è stata fondamentale perché senza questa meritoria opera di raccordo per noi sarebbe stato decisamente complicato raggiungere i singoli Comuni”, ha detto il prefetto Raffaele Ruberto, dicendosi “particolarmente soddisfatto per il grado di consapevolezza che questo territorio ha raggiunto per quanto riguarda il pericolo di infiltrazioni malavitose: bisogna proseguire su questa strada, rendendo sempre più efficace l’opera di prevenzione, perché come ho già avuto modo di dire sono stanco di di dover rincorrere la mafia, ma vorrei anticiparla…”.
“L’approdo di oggi è molto significativo perché testimonia l’impegno e la coerenza di tutti gli enti locali che dal gennaio 2015, ovvero dall’indagine Aemilia, hanno fortemente cercato di dotarsi di strumenti ancora più stringenti ed efficaci contro il pericolo di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – E’ la prima volta in Italia che, su questo fronte, un intero comparto di autonome locali sottoscrive un protocollo simile, a conferma della volontà corale del sistema territoriale di rafforzare la propria capacità di essere impermeabile alla mafia. La Provincia ha svolto un importante lavoro di coordinamento per promuovere il Protocollo adottato dal Comune di Reggio, confermando in questo periodo di transito istituzionale il proprio ruolo di “casa dei Comuni”, per conto dei quali svolge già funzioni trasversali come la stazione unica appaltante”.
“L’impegno della Provincia non si conclude comunque oggi perché ora, grazie al segretario generale Alfredo Tirabassi, ci occuperemo di una sorta di formazione incontrando tutti i tecnici dei Comuni per determinare le linee applicative del Protocollo – ha aggiunto il presidente Manghi – Inoltre, d’intesa con il Comune di Reggio ed in particolare l’assessore alla Rigenerazione urbana e del territorio del Comune di Reggio, Alex Pratissoli, metteremo a disposizione tre figure per alleggerire il carico di lavoro della Prefettura ed evitare duplicazioni. Né, oggi, termina il nostro lavoro a favore della legalità, perché questo importante strumento rappresenta semmai il punto di partenza per rafforzare la nostra battaglia comune contro il pericolo di infiltrazioni”.
Nell’occasione, sia il prefetto Ruberto, sia il presidente Manghi e i sindaci hanno tributato un caloroso ringraziamento al vice prefetto vicario Adriana Cogode, che ha accompagnato il processo che ha portato alla firma di oggi e che è in procinto di assumere analogo incarico alla Prefettura di Bologna.