Si è svolto il 4 febbraio in tarda mattinata un incontro tra il Prefetto Ruberto, il Sindaco Vecchi e il Presidente Manghi, avente come oggetto l’Operazione Aemilia. La base della riunione è stata quanto è emerso dall’incontro con i sindaci nell’Assemblea che si è svolta sabato scorso. In quella sede, il Prefetto aveva già affermato la disponibilità della Prefettura a proporre ulteriori strumenti finalizzati al controllo del territorio. Era inoltre stato approvato all’unanimità il documento dei sindaci reggiani che adesso sono impegnati a portare all’attenzione dei rispettivi consigli comunali l’ordine del giorno approvato in Provincia.
Nell’incontro si è arrivati a due importanti approdi. Il primo è l’impegno a redigere un protocollo di legalità che sia ulteriormente restrittivo, in termini di assegnazioni lavori, appalti e controlli sull’edilizia e urbanistica, rispetto a quelli messi in campo fino a oggi. Il protocollo ideato dalla Prefettura, il Comune di Reggio e dalla Provincia sarà sottoposto a una prima analisi interna, e poi a una progressiva divulgazione a tutti i sindaci del territorio.
Il seconda istanza, il Sindaco e il Presidente hanno richiesto alla Prefettura di potere interagire relativamente ai nuovi possibili ambiti di infiltrazioni delle organizzazioni malavitose, quali i videopoker, i totem e le sale slot, in modo tale da potere avere a disposizione, come enti pubblici, gli strumenti adeguati per arrivare a una limitazione dell’insediamento delle stesse ed esercitare un’efficacia di controllo che sia la più stretta possibile.
Per il Sindaco Vecchi e il Presidente Manghi l’incontro è stato significativo: «Giudichiamo positivamente questo secondo passaggio che fa da seguito a quello di sabato, poiché siamo alla ricerca di una concretizzazione pronta ed efficace degli intendimenti che abbiamo espresso sul tema dell’illegalità e sulla presenza dell’economia di tipo criminale nella nostra provincia. Siamo convinti che vi sia bisogno di produrre dei fatti ulteriori rispetto a quanto è stato realizzato in passato, per accrescere sempre di più le capacità di impermeabilità delle istituzioni di fronte all’assai preoccupante fenomeno che ci troviamo a fronteggiare».