Un’ora e mezzo di confronto sui temi della legalità, ma non solo, proseguito anche dopo il suono della campanella con alcuni studenti “sorpresi dal trovarsi di fronte una figura istituzionale quasi loro coetanea e, dunque, ancora più coinvolti nell’avvicinarsi a un mondo e ad un impegno dai quali tanti giovani si sentono purtroppo spesso lontani”, come hanno sottolineato la professoressa Donatella Martinisi, docente referente per l’educazione alla legalità, e Rosa Frammartino, anima insieme ad Antonio Nicaso del Festival della legalità promosso dalla Provincia. Perché l’incontro di questa mattina tra il nuovo presidente della Provincia Giorgio Zanni e alcune classi dello Zanelli ha rappresentato di fatto la prima tappa del percorso che porterà alla nona edizione di “Noicontrolemafie”, in programma dall’1 al 6 aprile prossimi. “Giovani, istituzioni & democrazia: ruoli e responsabilità nella lotta alle culture violente e mafiose” il tema dell’incontro tra il presidente Zanni e i ragazzi, “deciso all’interno del vostro monte ore e, dunque, ancora più apprezzabile”, come ha sottolineato la dirigente scolastica Maria Grazia Braglia nell’aprire la mattinata.
Dunque processo Aemilia, con tutto quello che ne consegue come lo scioglimento per mafia del Comune di Brescello e l’utilizzo dei beni confiscati, al centro delle domande degli studenti di una scuola per altro da tempo impegnata sui temi della legalità, a partire da una partecipazione particolarmente attiva al festival “Noicontrolemafie” fino ad arrivare al Premio Libero Grassi ottenuto a Palermo nel 2015. Ma anche tante altre sollecitazioni da parte dei ragazzi: dagli impegni sull’edilizia scolastica, impiantistica sportiva compresa, a domande decisamente impegnative del tipo “come si può esprimere un ideale?”.
E non solo risposte, da parte del presidente Zanni, ma anche incitamenti: “So che può sembrarvi strano detto da un trentenne, ma anche io sono preoccupato dal futuro e dalla vocazione e formazione di chi dovrà un domani guidare i nostri Comuni, questa Provincia, il nostro Paese – ha tra l’altro detto – Quindi abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno che studiate, che vi interessiate, che sviluppiate una coscienza critica, perché purtroppo ci stiamo abituando a persone che si esprimono su qualsiasi argomento, spesso con toni propagandistici, senza sapere ciò di cui parlano. E’ giusto che usiate internet, ma dovete anche imparare a usarlo perché lì trovate tutto e il contrario di tutto. Dovete, soprattutto, imparare a decidere con consapevolezza, anche nelle piccole azioni quotidiane, dal dove andare a mangiare la pizza al dove andare a ballare sabato sera, ad esempio. Perché anche solo se ho sentito voci, che possono essere fondate, sul fatto che in quel determinato luogo succedono certe cose, allora è meglio se decido di andare altrove: anche così si lavora per creare un sentimento di giustizia e legalità, per contrastare le mafie”.
E allo studente che gli ha chiesto “come possono oggi i giovani esprimere un ideale?”, il presidente Zanni ha risposto: “Per chi, come me, è nato più o meno con la caduta del muro di Berlino e dunque non ha alle spalle una scuola di partito come succedeva un tempo, dico che gli ideali oggi nascono e si esprimono solo essendo parte attiva di una comunità, che sia la vostra frazione, la vostra società sportiva, un’associazione o una parrocchia: bisogna stare tra la gente, cercando sempre di trasmettere qualcosa agli altri e di imparare qualcosa dagli altri. E se un giorno arriverete, come mi auguro, a poter esprimere i vostri ideali anche nelle istituzioni, fatelo con onestà, ponendovi in ascolto, impegnandovi per risolvere i problemi, lavorando forte ogni giorno, evitando le promesse sbandierate che tendono a trasformare la politica in uno show…”.