BREVI CENNI STORICI
Dove ora si snoda Corso Garibaldi scorreva il Crostolo, e il muro verso levante del cinquecentesco Palazzo Becchi-Magnani, le cui prime notizie risalgono al 1608, è fatto con i ciottoli del torrente poi deviato fuori dalla città. Risalgono al 1608 le prime notizie su Palazzo Becchi-Magnani: in quell’anno, e poi per circa un secolo, risulta tra le proprietà dei Conti Becchi, per poi passare, all’inizio del Settecento, a un’altra famiglia nobile, i Chioffi, che nel 1841 ne promossero restauri importanti, dando all’edificio la configurazione attuale.
Le successive vicende del palazzo furono piuttosto travagliate: la proprietà passò alla Cassa di Risparmio di Reggio Emilia; nel 1877 venne acquistato dalla Famiglia Ottavi, che, infine, nel 1917 lo cedette a un possidente di Villa Gaida, Giuseppe Magnani.
La Provincia di Reggio Emilia acquista Palazzo Magnani nel 1989 e subito avvia i lavori di restauro, conclusi con l’inaugurazione del 26 aprile 1997. All’inizio del Settecento, il Palazzo passa in proprietà ad un’altra nobile famiglia reggiana, i Chioffi, originari di Castelnovo di Sotto, i quali ne promuovono importanti restauri a partire dal 1841: risalgono a quell’epoca la facciata e lo straordinario atrio d’ingresso, decorato a volte.
(Stralci tratti dalla pubblicazione a cura della Provincia di Reggio Emilia del 1997 “Palazzo Magnani” a firma di Sandro Parmigiani e dell’architetto Ivan Sacchetti)