Il fondo fotografico storico della Provincia di Reggio Emilia è costituito da circa 10.000 positivi su carta e 2.700 negativi. Il patrimonio fotografico documenta principalmente l’attività della Provincia dai primi anni del Novecento (la fotografia con datazione certa più antica è una veduta del Bacino Grisanti del 1901) fino agli anni Novanta del XX secolo. Si tratta in prevalenza di immagini che testimoniano l’attività istituzionale dell’ente come la realizzazione di opere pubbliche (costruzione di strade, ponti, scuole), l’operato degli organi amministrativi, lo svolgimento di iniziative pubbliche (convegni, celebrazioni ecc.) e di rappresentanza (delegazioni, gemellaggi, ecc.). Non mancano tuttavia serie fotografiche realizzate per ricerche specifiche della Provincia o come apparato per pubblicazioni capaci di aprire ampi e suggestivi scorci sul territorio provinciale.
Le tecniche fotografiche presenti nella collezione sono diverse e di rilevante interesse per la tipologia dei montaggi e per il buono stato di conservazione. Il 25% circa della collezione è infatti databile entro il 1940. Un’altra parte rilevante, circa il 30%, risale ai decenni 1950-1960. Il resto della documentazione è degli anni 1970-1990.
Nella collezione sono presenti fotografie dei maggiori studi fotografici di Reggio Emilia e provincia attivi fin dagli ultimi anni dell’Ottocento: Vaiani, Fantuzzi, Sevardi, Farri, Ars, Artioli.
Sono conservati diversi album fotografici, per lo più degli anni ottanta del Novecento. Tra i più antichi si segnala l’album Progetto di utilizzazione delle acque dell’Enza e del Tassobbio per produzione di forza motrice e per irrigazione, del 1930 circa.
Sono presenti inoltre numerosi provini a contatto da negativi 36mm.
La collezione è composta nella quasi totalità da gelatine al bromuro d’argento; si segnala un’albumina d’inizio novecento di grande formato raffigurante operai alla costruzione di un ponte e diverse gelatine degli anni Trenta di grande formato.
Di particolare interesse sono le fotografie dei primi decenni del Novecento presenti in collezione in diversi formati e costituenti il fondo Isnenghi: dalle grandi fotografie dello Studio Vaiani che ritraggono strade e paesaggi della provincia alle piccole fotografie dello Studio Sevardi con evidenti ritocchi a pigmenti bianchi e neri del fotografo. Molte conservano i montaggi originali su passpartout in cartone con didascalie. Sono numerose anche le fotocartoline su carta Ferrania. Due serie particolarmente significative ritraggono strade e ponti in costruzione presso diverse località della provincia: si tratta di gelatine su “carta mat” incollate a pieno su un cartone particolarmente spesso, probabilmente i pannelli per un’esposizione.
Di notevole rilevanza è anche la serie costituita da una decina di fotografie di piccolo formato raffiguranti il rimboschimento della pinetina di Vezzano, e altre incollate su supporti di cartoncino decorato da esposizione, tra cui la fotografia della storica fabbrica di calce e gesso della Società Anonima Scandianese, databile attorno al 1900. La parte più antica del fondo comprende anche un notevole numero di negativi su pellicola 36mm pervenuti all’interno delle buste o contenitori originali, diversi negativi di altri formati più due lastre di vetro di notevole bellezza: un’immagine del ponte sul Tresinaro a Scandiano danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale e una raffigurazione del personale provinciale preposto alla gestione del Ponte di Chiatte sul Po tra Boretto e Viadana. Quest’ultimo manufatto è oggetto di numerose altre fotografie degli anni quaranta e cinquanta che nel loro insieme costituiscono una preziosa e suggestiva testimonianza di una infrastruttura oggi del tutto scomparsa.
La parte più recente del fondo fotografico (quella successiva agli anni Sessanta) documenta con continuità l’attività istituzionale dell’ente: i nuclei quantitativamente più rilevanti riguardano iniziative pubbliche (manifestazioni, celebrazioni, gemellaggi) ed infrastrutture (strade, ponti e manufatti). Nel complesso si tratta di interessante documentazione che, oltre a testimoniare episodi ed eventi rilevanti della vita pubblica locale del secondo Novecento, contribuisce ad illustrare visivamente le più recenti trasformazioni del territorio e dell’ambiente provinciale.